San Valentino: festa degli innamorati…di una volta?
San Valentino è probabilmente una di quelle ricorrenze più sentite dalle ‘coppie giovani’: giovani in termini di età anagrafica dei componenti, e giovani in termini di formazione. Non escludo che anche coppie datate festeggino con trasporto il 14 febbraio, ma è appunto alle altre coppie ‘vecchie’ che sto pensando in questo momento.
Vorrei rivolgermi alle coppie stabili, che godono di un buon equilibrio relazionale, i cui membri non soffrono di alcuna disfunzione sessuale [altrimenti contatterebbero immediatamente un sessuologo, no?!]. Tra queste vi saranno quelle appagate anche da un punto di vista erotico; vi saranno quelle disinteressate al sesso; e quelle che, superato il primo momento di imbarazzo riconosceranno “eh, una volta la nostra sessualità andava bene…ora è sbiadita”.
I motivi sono di certo molteplici ed intrecciati tra loro. Non è il mio intento qui soffermarmi su tutti i fattori che possono creare una crisi nell’intesa sessuale di una coppia; qui mi interessa portarne all’attenzione uno solo [che ripeto, non è l’unico!]: l’abitudine e la routine.
Se le abitudini e le routine danno ordine alle nostre giornate, rendono ‘prevedibile’ [illusoriamente] il futuro, e ci fanno risparmiare risorse cognitive perché gli stimoli sono sempre gli stessi e non è necessario elaborarli ogni volta…sono anche le prime nemiche della soddisfazione sessuale. Come diceva il mio Prof: se cambi la topolina nella gabbietta, la frequenza di accoppiamento del topolino ritorna ai picchi iniziali. Ora, mica siamo topolini. Tuttavia è indiscusso che ‘l’effetto novità’ può rendere appetibile anche un piatto mediocre.
La tendenza dell’essere umano a crearsi una comfortzone, così rassicurante e poco impegnativa anche nel sesso a lungo andare rischia di annoiare, come se vi fosse una sorta di assuefazione a ciò che avviene in camera da letto [o in cucina, salotto, ascensore, taxi…quel che vi pare]. È un vissuto parecchio diffuso che dopo i primi mesi [a farla grande, i primi anni] le farfalle nello stomaco svaniscono e con esse spesso anche la passionalità con cui si fa l’amore.
La ripetitività di luoghi, azioni, pensieri [e partner, dato che stiamo considerando le coppie ‘monogame’ di lunga data] rischia di dare tutto già per scontato. È pur vero che alcuni film meritano di esser visti e rivisti – sebbene esista anche chi non guarda mai una pellicola due volte… – ma se vi proponessi di riprodurre il medesimo lungometraggio ogni sera, o ogni sabato/domenica sera, molti di voi credo si scoccerebbero. E anzi, finirebbero per ‘perderci gusto ’ tanto da non volerne più sapere.
Come si può fare allora? Ci si rassegna che ‘eh, vabbè, va così…’? Vi auguro proprio di no; salvo che questa scelta vi faccia star bene.
Novità: la minaccia fantasma
Uno degli aspetti sorprendenti che si scoprono durante i colloqui individuali è che spesso i partner non hanno mai espresso chiaramente cosa piace tra le lenzuola [o sul tavolo del soggiorno]. Questo accade per diversi motivi: qualcosa che inizialmente era gradito, in seguito potrebbe non esserlo più; qualcosa che fa il partner non è mai piaciuto ma non si ha il coraggio di comunicarlo per timore di offendere; si vorrebbe che il partner facesse qualcosa ma non si avanza la richiesta per timore del giudizio – ad esempio cosa penserebbe uno dei due, se il compagno/coniuge avanzasse la proposta di un triangolo? “non sono abbastanza attraente? Non lo/a eccito? Non lo/a soddisfo più?” etc…
Vi sono innumerevoli motivi per i quali non esprimere il desiderio di novità. Motivi che risiedono anche in noi stessi: cosa penserei di me stesso/a se assecondassi i pensieri che mi passano per la mente? Meglio restare nella quieta routine. Del resto ‘abbiamo sempre fatto così’, giusto?
Perché provare?
Per coloro invece che non sentono minacciato l’equilibrio personale e di coppia, nonostante la voglia di novità, io suggerisco di sperimentare. Ma perché mettere in discussione quanto praticato finora?
Parto da provocazioni banali: in quante stanze di casa o ambienti diversi fate l’amore? “eh, abbiamo figli, possiamo solo in camera! Pure col timore che ci sentano!” – quindi il contesto è sempre lo stesso.
Quante posizioni praticate? Una? Due? Tre? Nel medesimo rapporto, osate cambiarle o una volta iniziato con una quella resta fino alla ‘fine’? “eh, ma io c’ho spesso mal di schiena, per cui non posso fare le acrobazie”; no di certo – quindi le posizioni, e la stimolazione possibile, sono sempre le stesse. Parlando di posture ve ne sono di comode ed altre meno comode; alcune in cui è più facile raggiungere l’orgasmo, ed altre meno. Ma dite un po’: il sesso si pratica per godere o per raggiungere il traguardo dell’orgasmo?
Se andate in un ristorante stellato mangiate le portate per gustarne l’aroma, il sapore, le consistenze…o pensate solo alla successiva digestione [che se ci riflettete bene, è lo scopo dell’alimentazione]?! Ecco, allora anche nei rapporti sessuali, vi sono posizioni e pratiche che favoriscono il godimento, non solo l’orgasmo. Questo dovrebbero stamparselo bene in testa coloro che vivono come un fallimento disastroso il mancato raggiungimento dell’orgasmo durante l’amplesso.
Fantasticate prima e/o durante un rapporto? “Per carità, no! Non sono mica ninfomane/maniaco!” – ah, ok. Allora si rimane fissi fissi solo su ciò che avviene, che quindi sarà più o meno sempre la stessa scena. Ci pensate mai che l’ebbrezza dei primi flirt viaggia tutta su allusioni e velati inviti che suscitano fantasie nell’altro/a? Fantasie di ciò che potrebbe accadere, anche se poi non accade. Le fantasie sessuali sono una componente importante per molte persone; ahimè, alcune ancora se ne vergognano…altri, come un mio collega uomo, sono convinti che le donne non ne abbiano […povero illuso], ma il tema ‘fantasie sessuali’ merita un capitolo a parte. Qui sottolineo che si può giocare con le fantasie sessuali, che possono davvero intensificare il piacere sperimentato.
Cosa ‘usate’ nel sesso? [lo so che qualcuno pensa già: ecco, questa promuove i sex toys come la panacea di tutti i mali – e invece no. Non fraintendetemi: se vi incuriosiscono e vi piacciono, possono essere un tocco speziato all’intimità, ma non ne farei la bandiera della sessualità soddisfacente, per cui ne parleremo un’altra volta]. Recentemente ho letto un libro a mio avviso molto interessante che porta l’attenzione su quanto sia sopravvalutato e inflazionato il sesso penetrativo, tanto da far credere che esista solo quello, e di come ‘la sceneggiatura’ [non solo dei film, anche della vita] sia sempre la stessa: ci si struscia un po’, qualche toccatina, penetrazione, BUM! orgasmo – nel migliore dei casi – e fine. Ovvero si ‘usano’ quasi esclusivamente pene e vagina, e l’eros si limita al contatto tra genitali. Perché solo quello è il vero sesso, no?
Del resto tutt’ora, il rapporto penetrativo, viene chiamato rapporto completo. Completo che? Semmai sarebbe completo se sperimentaste tutto! [e anche lì, credo sia impossibile arrivare a dire che ‘si è sperimentato tutto’…]. Quindi, nella sessualità, state davvero sfruttando le molteplici possibilità di ‘strumenti’ a disposizione? Mani, piedi, lingua, seni, glutei… per andare sul semplice, vi stupireste a scoprire quante diverse stimolazioni possono esser fatte su una vulva, per dare godimento. Non ci credete? Vi annoto in fondo i riferimenti di quel piccolo manuale di cui vi ho accennato.
Come introdurre le novità?
L’aspetto più difficile nelle coppie datate credo sia il come avviare il cambiamento. Come si fa a inserire un elemento nuovo in una routine ormai ben – fin troppo – rodata in un certo modo? Come la prederebbe il/la vostro/a partner se d’improvviso diceste “sai caro/a avrei desiderio di installare una sling in camera da letto” [sì, lo so che non tutti sanno cosa sia una sling].
A volte le novità sono semplici dettagli: magari qualcuno desidera che la partner indossi guêpière e calze a rete o che la luce sia accesa, per poter vedere e godere della vista – e non venite a dirmi che l’occhio non vuole la sua parte, altrimenti non esisterebbe l’industria del porno o le camere con vista a tariffa maggiorata negli hotel lungomare. Altre volte si tratta di modificare l’approccio – nella news di ottobre Cosa rende appagante un rapporto sessuale parlavo anche di questo.
Ma come si fa, dopo tanti anni, ad esprimere una richiesta/desiderio senza svilire o svalutare tutto ciò che è stato praticato fino a quel momento? Ritengo che ciascuno, in ciascuna coppia, possa trovare quello che meglio si confà al proprio stile…o allo stile che vorrebbe intraprendere.
Gli esperti raccomandano il dialogo nella coppia, e non posso che dichiararmi d’accordo, cionondimeno se voglio suggerire alla mia partner una lingerie più sexy perché ciò mi eccita, posso azzardare un regalo questo San Valentino [tanto lo sapete che le catene di negozi di intimo ora fanno gli ‘scontrini regalo’ per sostituire il capo senza far sapere il prezzo. Se la partner proprio non gradirà, tornerà al punto vendita e prenderà un pigiamone felpato tutto d’un pezzo…esagero! Prenderà qualcosa che la farà sentire a proprio agio, ma spero non prima di aver aperto un confronto con l’autore del regalo sui reciproci desideri].
Si può ‘pianificare a tavolino’ parlandone in anticipo o riferire in diretta cosa si desidera o non si desidera più. Per continuare l’esempio di prima, davanti alla vetrina al centro commerciale potrei dire “trovo molto sensuale quel completino, mi ecciterebbe vedertelo addosso”; altri elementi invece è utile fornirli nel momento “muoviti più lento/veloce/spingi di più/toccami la clitoride” etc etc.
Sì, ma come si fa ad introdurre l’argomento? Mentre lei addenta una costina di maiale a cena lui se ne esce con “ecco, quando mi pratichi la fellatio mi piacerebbe che mordicchiassi delicatamente il mio glande”…no, vero? Non si fa così – ma vi assicuro che in alcune coppie invece accade esattamente questo…e va benone!
Certamente la via più diretta sarebbe dirlo chiaro chiaro: “ascolta amore, io ho voglia di sperimentare qualcosa di innovativo nei nostri rapporti sessuali. Ti va? A me piacerebbe provare ABCD […o BDSM…]”. Immagino che così per molti sia difficile.
Allora vi suggerisco di avviare l’argomento dicendo che sullo spunto di una lettura interessante [chissà mai che sia questa?!] o di un programma TV, o di una chiacchierata con un/a amico/a, o di un discorso ascoltato casualmente in ufficio o dove vi pare… vi ha solleticato l’idea di provare qualcosa di nuovo. In fondo non c’è niente di male. Oppure potete buttarla sulla prevenzione: gli esperti dicono che a lungo andare il sesso nelle coppie stabili rischia di divenire ripetitivo e noioso. L’antidoto è sperimentare qualche piccola novità.
Potete commentare allusivamente una scena erotica che trovate intrigante in un film “ah, interessante…” sai mai che il/la partner replichi “ci pensavo da un po’ ma non osavo chiedertelo”.
Potete utilizzare il classico rimbalzo sugli ‘amici’: una coppia che conoscete si è rivolta ad un consulente sessuale, e la loro sessualità è migliorata molto! Non avevano problemi di quel tipo, ma hanno scoperto cose sorprendenti, dicono.
Oppure dal consulente sessuale ci andate davvero, così avete un terzo soggetto super partes che si assume la responsabilità di darvi indicazioni per insaporire la vostra sessualità, e voi le eseguirete perché per il bene di tutti “l’ha detto il Dottore”.
In conclusione, che siate soddisfattə o meno della vostra vita sessuale, non abbiate timore di esprimere ai vostri partner i desideri che vi passano per la mente: dopo il primo momento di eventuale imbarazzo, potreste scoprire modi innovativi di godere del vostro corpo, in un reciproco scambio di piacere che non potrà che consolidare la vostra unione. Sarebbe uno spreco appiattire la vostra relazione solo perché lo slancio passionale dei primi tempi è sfumato, convinti che nulla sia più recuperabile. Lasciatevi ispirare dal mutamento: voi siete in continuo cambiamento, perché non dovrebbe esserlo anche la vostra sessualità? Non avete inventiva e creatività?
Esistono numerosi testi, manuali, forum da cui potete trarre idee…si tratta solo di lanciare il cuore oltre l’ostacolo ed inseguirlo. Giusto per darvi un’idea, vi riporto una brevissima bibliografia qui sotto [con suggerimenti non troppo spinti], ma gli spunti potrete trovarli ovunque – anche tra la letteratura erotica di basso livello come Cinquanta sfumature di grigio che ha comunque il merito di aver fatto da rompi-ghiaccio per molte coppie.
P.S. Se vi chiedete: cosa me ne faccio una volta acquistato un libro? – vi rispondo: ci si siede sul divano a leggerlo in prossimità del/la partner e a voce alta si esclama “ma pensa! Sorprendente sta cosa! Dovremmo provarla!”
SPUNTI DI LETTURA… CONDIVISA:
Club Godo – una cartografia del piacere (2021) di Jüne Plã; edizioni L’Ippocampo
Lo zen e l’arte di scopare (2007)
di Jacopo Fo; edizioni Giunti Demetra
Guida al kink – BDSM, giochi di ruolo ed eros estremo (2016) di Tristan Taormino, Ayzad, e al.; edizioni Odoya
Dott.ssa Daniela Bonato
Psicologa e Psicoterapeuta
P.I. 03798310243
Copyright © 2021 – Tutti i diritti riservati