Se nell’età pre-scolare (e soprattutto pre-linguistica) può aver un senso utilizzare dei vezzeggiativi nelle comunicazioni con i bambini ad esempio “pancino”, “orecchietta” (fino talvolta ad indicare con “bau” i cani e “miao” i gatti, inorridendo molti pedagogisti) in quello che viene chiamato baby talk; questa abitudine protratta ci si può chiedere che funzione abbia.
Forse i genitali non hanno dei nomi specifici? Forse i termini convenzionati vulva e pene sono ambigui? Direi proprio di no; anzi, per nessun’altra parte del corpo accade di alterare in modi altrettanto stravaganti il sostantivo originario.